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Come parlano quei vecchi – Giornale di Puglia – 21-11-1987

COME PARLANO QUEI VECCHI…

(Giornale «Puglia», 21-11-1987)

Bari – Con il ricordo di Maria Morelli, così prematuramente sottratta all’amore del suo compagno di vita e dei suoi figli, siamo entrati nella galleria di via Cairoli «Il fante di Fiori», una galleria che pur nel suo poco spazio ha saputo dare spazio a tanti prestigiosi artisti d’avanguardia. Questa volta lo spazio è stato riservato a Giorgio Esposito, un barese (anche se il casato non lo è), diplomatosi presso l’istituto d’Arte e l’Accademia BB.AA. di Bari, ma che tanta parte della sua formazione la deve alla pittrice Enedina Zambrini Pinti, allieva di quel grande maestro che è stato Giovanni Fattori. E Giorgio Esposito con i lavori esposti si è mostrato ben degno di tanta scuola, una scuola che si identifica nella pittura più pura, più meditata, più storica e più completa; quella pittura di cui oggi non si riconoscono più, incredibilmente i valori. Ma Giorgio Esposito con la sua produzione presen­tata (produzione che ha comportato anni di lavoro, di studio e di applicazione: elementi questi che nella pittura moderna vengono decisamente snobbati) a tali valori si aggancia in una luce di profonda dedizione.

Quindi i suoi meriti sono tanti. Più volte avevamo avuto modo di apprezzare i lavori di Esposito dedicati alle nature morte, nel rispetto di una figurazione metodica e lineare come nell’ossequio di determinati toni legati alla pittura settecentesca, ma in questa occasione l’artista ci offre un’altra dimensione della sua pittura e della sua sensibilità.

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Ultima cena – olio su tela cm 120×280

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